Matra MS670B - 1974

Cette collection est une adaptation de 24H Le Mans ® Le auto delle corsa più leggendaria al mondo Éditeur : Centauria Editore s.r.l. 

I MITI DI LE MANS Matra MS670

Senza le Porsche 917, escluse dal nuovo regolamento di Gruppo 5, e le Ferrari 512, nel 1972 Matra affronta da favorita la 24 Ore di Le Mans, che ambisce a vincere dal 1970. Raggiunta l’affidabilità con la MS670, la conquista per ben tre volte di fila.

Gérard Larrousse trionfante dopo aver condotto al traguardo la MS670C n. 7 nell’edizione 1974 della 24 Ore di Le Mans. Dietro di lui, la n. 9 dei compagni di squadra Jabouille e Migault, classificatasi al terzo posto. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Alla fine degli anni ’60 il nome Matra è già piuttosto popolare: l’azienda francese, fondata da Marcel Chassagny nel 1941 e attiva nel settore aeronautico, ha infatti esordito nell’automobilismo da pochi anni, con l’intento dichiarato di vincere il Mondiale di Formula 1

nel 1969 e la 24 Ore di Le Mans l’anno dopo. Il primo obiettivo viene centrato puntualmente, mentre per il secondo il team francese incontra più difficoltà: le sue vetture prototipo di Gruppo 6, categoria top a Le Mans e con un campionato dedicato, pur competitive denotano infatti problemi di affidabilità, specie al motore. Nel 1967, quando il regolamento ha fissato la cilindrata massima a 3 litri come in Formula 1, Matra ha assunto l’ingegner Georges Martin per progettare un V12 di quella cubatura da usare in entrambe le competizioni, ma il motore è risultato imperfetto, tanto che sulle monoposto campioni del mondo di Formula 1 gli è stato preferito un V8 Ford Cosworth.

1. La monoposto che trionfa nel 1974 è l’ultima MS670 costruita: nata come versione B con numero di telaio B-06, viene aggiornata con le specifiche tecniche della C, ma conservando la carrozzeria originale.

2. L’unica novità visibile di questa vettura rispetto alla versione dell’anno precedente è la presa d’aria a periscopio più alta, che spicca oltre il roll bar di protezione.

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Per il 1970 Matra schiera la MS660, che introduce la monoscocca al posto della struttura tubolare della MS650: una scelta dettata dal desiderio di ridurre il peso, uno dei punti deboli della vettura precedente. Il V12, tuttavia, è ancora soggetto a guasti e alla 24 Ore di Le Mans sia la MS660 sia la MS650 schierate si ritirano prima di scoprire se possono tener testa alle arrembanti Sport di Gruppo 5 con motori da 5 litri, su tutte Porsche 917 e Ferrari 512 S. La storia si ripete nel 1971, quando l’unica MS660 è di nuovo costretta al ritiro.

1. Sulle altre MS670C la coda è più corta e con un alettone allargato fino alle estremità della carrozzeria, ma la vettura condotta al successo da Pescarolo e Larrousse ha l’assetto aerodinamico dell’anno precedente.

2. Le MS670C aggiornate del 1974 montano cerchi posteriori da 15” e pneumatici Goodyear.

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Nel 1972, però, il panorama cambia: Prototipi e Sport sono riuniti nel nuovo Gruppo 5, che prevede un limite di cilindrata di 3 litri (mettendo fuori gioco le 917) e porta alla nascita del nuovo Mondiale Sportprototipi. Matra, tuttavia, sceglie di partecipare a un’unica gara, la 24 Ore di Le Mans, per la quale sviluppa la nuova MS670, che riprende la struttura della MS660 con affinamenti aerodinamici e una meccanica finalmente affidabile. Non a caso, delle tre MS670 al via, una sola non giunge al traguardo, mentre le altre si piazzano ai primi due posti. La vettura vincitrice, guidata da Henry Pescarolo e dal due volte iridato di Formula 1 Graham Hill, ha una carrozzeria speciale a profilo corto e precede di un solo giro la MS670 condotta da François Cévert e Howden Ganley. Per il 1973 arriva la variante 670B, con modifiche che vanno dai freni posteriori entrobordo (montati all’uscita del differenziale) al nuovo cambio Porsche. La vettura debutta vincendo la 6 Ore di Vallelunga, poi inanella altri quattro successi iridati tra cui quello alla 24 Ore di Le Mans, con l’equipaggio Henry Pescarolo-Gérard Larrousse. A fine stagione Matra trionfa nel Mondiale Sportprototipi o Marche. 

A. La carrozzeria “tipo B” finisce con due code che integrano i fanalini, a differenza della “C” che ha due griglie. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

L’anno dopo, Matra schiera la MS670C, aggiornamento della versione B con peso ridotto a 675 kg, un motore MS73 migliorato e novità aerodinamiche tra cui un alettone più ampio. La vettura fa incetta di successi, conquistando il secondo titolo iridato e la terza 24 Ore di Le Mans consecutiva, sempre con Pescarolo e Larrousse, che guidano però una vettura “ibrida”, aggiornata nella meccanica ma con carrozzeria di tipo B.

B. Alla fine degli anni ’60, Matra inizia a collaborare con Simca, che diventa sponsor del team. Dal 1970, quindi, vetture Sport e di Formula 1 corrono con entrambi i marchi. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

C. Henry Pescarolo sulla MS670C n. 7 durante un pit stop alla 24 Ore di Le Mans del 1974. Nonostante due lunghe soste per noie all’accensione e al cambio, riesce a conservare il vantaggio accumulato. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

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