TWR/Porsche WSC-95 1997

Cette collection est une adaptation de Porsche Racing collection  - Éditeur : Centauria Editore s.r.l. 

Da “figlia di nessuno” a due volte trionfatrice a Le Mans, la fiaba del prototipo sviluppato “in economia” che ha beffato anche la 911 gt1

Ci sono auto nate e sviluppate con grande dispendio di mezzi che non riescono a centrare gli obiettivi, e altre dal cammino difficile che si rivelano invece armi vincenti. La TWR/Porsche WSC-95 rientra in quest’ultima categoria. Il progetto ha origine dalla volontà di Porsche di rimanere nella massima serie dell’endurance, che tante gioie le ha dato con la 956 e la 962 nel periodo d’oro delle Gruppo C, ma senza esporsi troppo soprattutto finanziariamente. La Casa preferisce infatti puntare sulle nuove categorie GT1 e GT2, che consentono di schierare vetture derivate dalla produzione di serie, con un maggior ritorno di immagine, e investire le risorse disponibili per sviluppare le omonime varianti della 911.

Qui a lato, la TWR/Porsche WSC-95 n. 7 in testa nelle ultime ore di gara della 24 Ore di Le Mans, il 16 giugno del 1996. Quel giorno l’austriaco Alexander Wurz diventa, a 22 anni e quattro mesi, il più giovane vincitore nella storia della maratona francese. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Nel 1995 Porsche approva dunque il progetto di una vettura da schierare nel campionato statunitense IMSA, categoria World Sport Car (o WSC), adottata come classe regina anche dall’ACO, l’ente organizzatore della 24 Ore di Le Mans. Lo sviluppo della vettura viene però delegato alla Tom Walkinshaw Racing, lo storico partner di Jaguar, con cui la Casa inglese ha ottenuto i trionfi del 1988 e del 1990. Il budget, tuttavia, è insufficiente per consentire la creazione di una vettura del tutto nuova: per questo il team inglese rimette mano a un telaio “avanzato” dopo la fine dell’esperienza con la Jaguar stessa, quello della XJR-14, adattandolo ai nuovi regolamenti LMP1/WSC, che richiedono monoposto in configurazione aperta, e dotandolo di un motore Porsche sovralimentato da 3,0 litri. Vengono realizzate e collaudate due vetture che, nelle intenzioni, dovrebbero debuttare alla 24 Ore di Daytona a febbraio, ma che non ci arriveranno: poco dopo i test preliminari, la commissione tecnica dell’IMSA modifica infatti i regolamenti imponendo flange più strette per l’aspirazione e un aumento del peso minimo, variazioni che renderebbero l’auto non competitiva. Ciò costringe Porsche a cancellare il programma e a rimettere le vetture nei magazzini. La seconda chance arriva un anno più tardi, con la stagione 1996 ormai alle porte, quando dal team Joest Racing, con cui la stessa Porsche collabora da tempo con ottimi risultati (tra cui due successi a Le Mans a fine anni ’70), giungela richiesta di poter utilizzare le due monoposto per la 24 Ore di quell’anno, facendosi carico delle modifiche necessarie al loro aggiornamento. La Casa tedesca ha deciso di puntare sulla nuova 911 GT1 che, grazie ai regolamenti, può competere alla pari con i prototipi, ma non disdegna di avere un’auto che porta in parte il suo nome anche nella classe regina. La TWR/Porsche WSC-95 sarà, in effetti, la sua unica consolazione nei due anni a venire. 

Una fase della gara del 1997, con l’unica WSC-95 all’attacco della Porsche 911 GT1 n. 25 di Stuck/Wollek/Boutsen (già battuti l’anno precedente) e tallonata da una delle Nissan R390. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Il pilota svedese Stefan Johansson sale a bordo per il cambio guida alla terza ora di gara della 24 Ore del 1997, quando la vettura è in terza posizione.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Una vittoria tira l’altra

Messe finalmente a punto soprattutto a livello aerodinamico, le vetture del team Joest si dimostrano competitive a Le Mans già nelle prove preliminari di maggio e si confermano le favorite un mese dopo, quando la n. 8 guidata da Michele Alboreto, Pierluigi Martini e dal belga Didier Theys conquista la pole position dominando le qualifiche, anche se in gara è poi costretta al ritiro per un guasto elettrico. Nessun problema, a vincere è l’altra WSC-95, la n. 7 di Davy Jones, Alexander Wurz e Manuel Reuter, sesta in qualifica, che la spunta con un solo giro di vantaggio sulla 911 GT1 di Hans-Joachim Stuck, Thierry Boutsen e Bob Wollek.

[Alla 24 Ore del 1997 

partecipa, e vince, una sola WSC-95]

La vittoria stuzzica il team Joest, che decide di ripresentare la WSC-95 a Le Mans anche l’anno dopo. Il singolare è d’obbligo, perché la squadra schiera stavolta una sola vettura, ma basta a fare di nuovo l’en plein: Michele Alboreto, stavolta affiancato da Tom Kristensen e Stefan Johansson, conquista ancora la pole position e poi si prende la vittoria finale mettendosi alle spalle non solo le GT1 e le Courage motorizzate Porsche, ma anche le agguerrite McLaren F1 GTR. Dopo quel trionfo, la monoposto si metterà di nuovo in mostra a Donington Park, in Inghilterra, dove Johansson e Martini firmeranno l’ultima vittoria in carriera della WSC-95. 

La TWR/Porsche WSC-95 n. 7 taglia il traguardo nel 1997 con un vantaggio di un giro e poco meno di quattro minuti e mezzo sulla prima inseguitrice, la McLaren F1 LM del team Gulf. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

M. ALBORETO, S. JOHANSSON e T. KRISTENSEN

L’affermazione della TWR/Porsche WSC-95 a Le Mans 1997 segna il primo successo nella maratona francese di Michele Alboreto, Stefan Johansson e Tom Kristensen. Per i primi due piloti quello del 1997 resterà l’unico trionfo, anche se accompagnato da altri successi di prestigio tra cui quelli alla 12 Ore di Sebring, vinta una volta dall’italiano e due dallo svedese. Discorso diverso per il danese Kristensen, destinato a diventare l’indiscusso recordman di Le Mans con altri otto successi, sei dei quali consecutivi dal 2000 al 2005 (gli altri nel 2008 e 2013). Nell’equipaggio vincitore nel 1996 è invece doveroso citare Alexander Wurz e Manuel Reuter, che a fine carriera vanteranno entrambi due successi a Le Mans: l’austriaco farà il bis nel 2009, mentre per il tedesco la prima affermazione era arrivata nel 1989.

Da sinistra, Tom Kristensen, Stefan Johansson e Michele Alboreto festeggiano sul podio di Le Mans la loro prima vittoria nella maratona francese: è il 15 giugno del 1997. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

SCHEDA TECNICA - TWR/Porsche WSC-95

  • MOTORE 6 cilindri boxer biturbo, posteriore centrale
  • CILINDRATA 2.994 cm3
  • POTENZA oltre 540 CV a 8.000 giri/minuto
  • COPPIA 650 Nm a 5.500 giri/minuto
  • DISTRIBUZIONE 2 alberi per bancata, 4 v/cil.
  • ALIMENTAZIONE iniezione elettronica
  • LUBRIFICAZIONE carter secco
  • CAMBIO 6 marce manuale TWR
  • TRAZIONE posteriore con diff. autobl.
  • VELOCITÀ max 325 km/h
  • TELAIO monoscocca in fibra di carbonio
  • CARROZZERIA composito e carbonio
  • SOSPENSIONI ANT. bracci triangolari push rod
  • SOSPENSIONI POST. bracci triangolari push rod
  • FRENI Brembo con pinze fisse
  • CERCHI ANT./POST. 11,5x17/13,5x17
  • PNEUMATIC ANT./POST. Goodyear 25.5/12x17/27.5/14.5x17
  • LUNGHEZZA circa 4.800 mm
  • LARGHEZZA circa 2.000 mm
  • ALTEZZA n.d.
  • PASSO 2.800 mm
  • CARREGGIATA ANT. n.d. mm
  • CARREGGIATA POST. n.d mm
  • PESO 890 kg
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