Porsche 906 Carrera 6 1966

19/06/2025

Porsche 906 Carrera 6 1966

Appena omologata come sport, la sei cilindri tedesca si fa valere vincendo la Targa Florio con un team privato che batte le sorelle “ufficiali”

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La 906 potrebbe essere considerata una meteora nella storia delle Porsche da gara, perché rappresenta lo step evolutivo che unisce la 904 con i modelli successivi, come la 910, la 907, la 908 e la 936. Nasce con l’intento di evolvere la 904/6 con motore a sei cilindri, sviluppandola sia nel motore stesso sia nella struttura per contrastare rivali come le Ferrari Dino V6. Tuttavia, la sua gestazione la porta a concorrere in due classi differenti: nella stagione d’esordio, il 1966, viene dapprima schierata tra i prototipi, nell’attesa che si completi la produzione delle 50 unità previste per l’omologazione tra le Sport. Appena ottenuto il riconoscimento, il primo “atto” ufficiale della 906 è la vittoria nella Targa Florio del 1966.

© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

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SPORT O PROTOTIPO, NELLA CLASSE 2 LITRI NON HA RIVALI

L’esordio della 906, chiamata anche Carrera 6 in omaggio al motore a sei cilindri, avviene alla 24 Ore di Daytona del 1966, dove la vettura ufficiale si classifica al 6° posto assoluto e prima nella classe prototipi fino a due litri, riuscendo a imporsi anche sulla Ferrari Dino 206 P. La nuova nata, la cui flotta cresce rapidamente, ottiene poi risultati analoghi, con trionfi di classe, sia alla 12 Ore di Sebring sia alle 1000 km di Monza e, più avanti, del Nürburgring. Con la fine di aprile viene completata la produzione delle 50 unità necessarie all’omologazione in categoria Sport, che consente a Porsche di partecipare sia al Campionato internazionale costruttori, riservato agli sport-prototipi di Gruppo 6, sia al Campionato internazionale per vetture Sport del Gruppo 4. La 906, con il suo motore da 2 litri che la fa rientrare nella prima fascia del Gruppo 6 (fino a 2 litri appunto) e in quella intermedia del Gruppo 4 (da 1,3 a 2 litri), può dunque prendere parte a entrambe le specialità.

La Porsche 906 nella variante con motore a iniezione portata in gara alla 12 Ore di Sebring del 1969 da Fred Baker e Dick Smothers, ottavi assoluti e primi nella classe Prototipi fino a 2 litri.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

La Porsche 906 nella variante con motore a iniezione portata in gara alla 12 Ore di Sebring del 1969 da Fred Baker e Dick Smothers, ottavi assoluti e primi nella classe Prototipi fino a 2 litri.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

La 906 di Günter Klass e Rolf Stommelen, prima in classe Sport e settima assoluta alla 24 Ore di Le Mans del 1966, nonché ultima delle quattro Porsche arrivate dietro le Ford GT40.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

La 906 di Günter Klass e Rolf Stommelen, prima in classe Sport e settima assoluta alla 24 Ore di Le Mans del 1966, nonché ultima delle quattro Porsche arrivate dietro le Ford GT40.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Con un po’ di fortuna

Alla Targa Florio, tuttavia, la decina di vetture schierate ai nastri di partenza sono tutte Sport, divise tra quelle della scuderia ufficiale e quelle dei team privati. Le avversarie da battere sono le solite Ferrari, in primis la 330 P3 dei detentori del trofeo Lorenzo Bandini e Nino Vaccarella, i quali tuttavia devono ritirarsi a due giri dal termine a causa di un errore dello stesso Bandini che provoca l’uscita di strada dell’auto. Alle loro spalle ci sono ben due 906, anche se quella che taglia il traguardo per prima non è una delle ufficiali, bensì la n. 148 della scuderia svizzero-tedesca Filipinetti, che ha affidato il volante al belga Willy Mairesse e al tedesco Herbert Müller. La coppia si impone di misura sulla Ferrari Dino 206 S di Jean Guichet e Giancarlo Baghetti, che a loro volta precedono non di molto la Porsche 906 “ufficiale” di Antonio Pucci e Vincenzo Arena.

[A LE MANS, nel 1966, la 906 VINCE IN due diverse CATEGORIE]

Poco più tardi, un vero esercito di 906 prende parte, sempre nelle due categorie, alla 24 Ore di Le Mans, dove gli equipaggi composti da Jo Siffert e Colin Davis e da Günter Klass e Rolf Stommelen conquistano il primo posto nelle rispettive categorie (Prototipi fino a 2 litri e Sport da 1,3 a 2 litri), arrivando quarti e settimi ma soprattutto primi e ultimi di una parata di ben quattro 906. La carriera del modello prosegue poi fino ai primi anni ’70 con altri successi, tra cui la 1000 km di Suzuka 1967 vinta dai giapponesi Shintaro Taki e Kenjiro Tanaka.

Alla Targa Florio del 1966 le Porsche 906 ai nastri di partenza sono circa una decina: tra queste, la n. 200 di Dieter Glemser e Hans Herrmann, costretta al ritiro da un incidente.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Alla Targa Florio del 1966 le Porsche 906 ai nastri di partenza sono circa una decina: tra queste, la n. 200 di Dieter Glemser e Hans Herrmann, costretta al ritiro da un incidente.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Questa 906 blu è una delle vetture usate da Jo Bonnier e Gerhard Mitter durante le prove alla Targa Florio del 1966. In gara, con la vettura n. 218, hanno fatto registrare il giro più veloce prima di ritirarsi.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

Questa 906 blu è una delle vetture usate da Jo Bonnier e Gerhard Mitter durante le prove alla Targa Florio del 1966. In gara, con la vettura n. 218, hanno fatto registrare il giro più veloce prima di ritirarsi.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés. 

WillY Mairesse e Herbert Müller

Per il belga Willy Mairesse (nella foto), la carriera nell’endurance incrocia quella, poco fortunata, in Formula 1: sulle monoposto, soprattutto Ferrari, colleziona una dozzina di presenze tra il 1960 e il 1965, ottenendo come miglior piazzamento un terzo posto a Monza nella stagione d’esordio. Sulle vetture Sport, prima di vincere la Targa Florio, conquista invece un terzo posto a Monza nel 1959 e due secondi alla 24 Ore di Le Mans (con Mike Parkes su Ferrari 250 TRI) del 1961 e alla 12 Ore di Sebring del 1963. La sua carriera si chiude nel 1968 a Le Mans, con un grave incidente che ne compromette la carriera e lo spinge, l’anno seguente, al suicidio.

Anche per lo svizzero Herbert Müller l’endurance regala risultati migliori della Formula 1, in cui gareggia per una sola stagione. Le maggiori soddisfazioni vengono dalla 24 Ore di Le Mans, dove è secondo assoluto nel 1971 e nel 1974 su Porsche 917 e 911 RSR e finalmente primo (sia pure di categoria) nel 1979 con i connazionali Angelo Pallavicini e Marco Vanoli su una Porsche 934.

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Technical sheet

PORSCHE 906

  • MOTORE 6 cilindri boxer, posteriore centrale
  • CILINDRATA 1.991 cm3
  • POTENZA 210 CV a 8.000 giri/minuto
  • COPPIA 196 Nm a 6.000 giri
  • DISTRIBUZIONE monoalbero, 2 valvole
  • ALIMENTAZIONE 2 carburatori Weber 46 IDA
  • CAMBIO 5 marce manuale
  • VELOCITÀ MAX 280 km/h
  • ACCELERAZIONE 0-100 n.d.
  • TELAIO tubolare
  • SOSPENSIONI ANT. quadrilateri, molle elicoidali
  • SOSPENSIONI POST. quadrilateri, molle elicoidali
  • FRENI a disco
  • CERCHI ANT./POST. 13”
  • CARROZZERIA vetroresina
  • LUNGHEZZA 4.113 mm
  • LARGHEZZA 1.680 mm
  • ALTEZZA 980 mm
  • PASSO 2.300 mm
  • CARREGGIATE 1.338/1.402 mm
  • PESO (A VUOTO) 617 kg

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