20/06/2025
Nata espressamente per Le Mans, nel 1971 la 917 a coda lunga cerca di migliorare il secondo posto dell’anno prima, ma senza successo
Read moreIl 1971 è l’ultimo anno di corse per le Porsche 917: dall’anno seguente, il regolamento FIA/ACO abolirà le sport con motori superiori ai 3 litri, mettendo prematuramente fine alla carriera di questo modello e della sua rivale più accreditata, la Ferrari 512, entrambe ancora con ampi margini di sviluppo. La 24 Ore di Le Mans, nona prova del Mondiale endurance, vede però un piccolo record: a questa edizione partecipano infatti ben tre varianti della sport tedesca, tra cui l’insolita 917/20 “Pink Pig” e l’ultima evoluzione della L (o LH) a coda lunga, che parte come favorita della gara ma, a causa di inconvenienti tecnici, non riesce a migliorare il secondo posto dell’anno precedente e finisce per ritirarsi.
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Le prime 917 LH (dal tedesco langheck, “coda lunga”), spesso indicate semplicemente come L per distinguerle dalle versioni a coda corta “K”, debuttano già nel 1969 alla 24 Ore di Le Mans, gara per cui sono state espressamente progettate. Le due vetture, guidate dagli equipaggi Rolf Stommelen/Kurt Ahrens Jr. e Vic Elford/Richard Attwood, dominano le qualifiche conquistando il primo e il secondo posto, ma in gara sono messe fuori combattimento rispettivamente da una perdita d’olio e dalla rottura del cambio. Quest’alternanza tra buoni risultati nelle prove e delusioni in gara si rivela presto una fastidiosa abitudine delle 917 L, con l’unica parziale eccezione del 1970. Nell’edizione di Le Mans di quell’anno uno dei due esemplari iscritti, con i colori del team austriaco Porsche Salzburg e Vic Elford e Kurt Ahrens al volante, conquista la pole con un tempo inferiore ai tre minuti e 20 secondi, ma poi si ritira in gara per problemi al motore. Alla maratona francese partecipa però anche una seconda 917 L, iscritta dal team Martini International.
La partenza della 24 Ore di Le Mans del 1969: la 917 L di Rolf Stommelen e Kurt Ahrens Jr. scatta davanti a un nugolo di altre Porsche, ma sarà fermata da una perdita d’olio al 148° giro.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
La 917 L di Vic Elford e Kurt Ahrens Jr. ferma ai box di Le Mans nel 1970 per un guasto al motore. In compenso la vettura gemella di Gérard Larrousse e Willi Kauhsen arriverà seconda. © IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
Vestita con la celebre livrea verde e viola e condotta da Gérard Larrousse e Willi Kauhsen, questa vettura si qualifica con il dodicesimo tempo, ma in corsa riesce a risalire fino al secondo posto assoluto dietro la
917 K pilotata da Hans Herrmann e Richard Attwood. Per il 1971, l’auto è fatta oggetto di ulteriori migliorie, tra cui un motore più potente, ma l’esito non cambia: tre vetture, due con i colori del team di John Wyer sponsorizzato Gulf e una con i colori Martini, sono di nuovo le più veloci in qualifica, ma nessuna arriva a terminare la gara: ad andarci più vicini sono Jo Siffert e Derek Bell sulla vettura numero 17, terzi in griglia ma traditi dalla trasmissione alla diciottesima ora di gara.
Ancora la 24 Ore di Le Mans del 1969: l’auto nella foto è la 917 L di Vic Elford e Richard Attwood, fermati dopo ventidue ore di corsa da un problema al cambio.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
A lato, un dettaglio della 917 del team J.W. Engineering con la livrea Gulf azzurra e arancio. Fondata dall’ex pilota inglese John Wyer, la J.W. Engineering strinse un accordo con Porsche
per portare in pista le 917 ufficiali nel 1970 e 1971.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
Ancora la 917 L n. 17 di Jo Siffert e Derek Bell a Le Mans 1971: in qualifica si piazza terza
dopo quella dei compagni di team Rodríguez/Oliver e l’ufficiale di Elford e Larrousse.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
I due corridori che nel 1971 tentano l’impresa di migliorare il secondo posto ottenuto l’anno prima da Gérard Larrousse e Willi Kauhsen sono due vere glorie in Casa Porsche, anche se per quanto riguarda la 917 L la loro esperienza si limita a questa gara a poco altro. L’inglese Derek Bell vincerà la 24 Ore di Le Mans per ben cinque volte: la prima nel 1975 con una Mirage-Ford GR8, mentre tutti i successivi trionfi sono targati Porsche: nel 1981 con una 936, nel 1982 con una 956, infine nel 1986 e 1987 con una 962 C. Meno nutrito, anche a causa della morte prematura in gara, il palmarès dello svizzero Jo Siffert, che comunque vanta due vittorie di classe ottenute nel 1966 e nel 1967 con le Porsche 906 e 907 a sei cilindri da 2 litri.
Sopra, da sinistra, Jo Siffert e Derek Bell nei box del team J.W. Engineering alla 24 Ore di Le Mans del 1971, terminata con il ritiro della loro 917 L.© IXO Collections SAS - Tous droits réservés.
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